La fermata di Abano (già stazione) si trova alla progressiva chilometrica 113+254.00 lungo la tratta Rovigo–Padova, aperta al traffico l’11 giugno 1866 dalle austriache Kaiserlich königliche Privilegierte Südbahngesellschaft conosciute come Südbahn, lungo la linea ferroviaria Bologna–Padova, completata dalla SFAI (Strade per le Ferrovie dell’Alta Italia) tra Ponte del Lago Scuro (poi Pontelagoscuro) e Rovigo il 1° dicembre dello stesso anno, quattro mesi dopo che il Veneto era passato all’Italia, a seguito della brevissima Guerra d’Indipendenza tra il giugno e l’agosto 1866.
La stazione di Abano si trova al km 113+254.00 della linea Bologna-Padova, nel tratto Padova-Rovigo aperto al traffico l’11 giugno 1866.
La linea nasce a binario unico e nei decenni successivi viene progressivamente raddoppiata anche con la realizzazione della seconda canna della galleria del Catajo, nel 1919; a binario unico rimane solo il tratto del ponte sul Po, tra Pontelagoscuro e Occhiobello, che viene raddoppiato, in nuova sede, agli inizi di questo millennio e aperto al traffico il 15 settembre 2001.
La stazione di Abano si trova a poco più di 2 chilometri dal Viale delle Terme, il principale asse viario della città aponense su cui si sviluppò l’offerta turistica: proprio per questo i principali alberghi organizzarono, per i propri clienti, dei servizi di calesse ippotrainati tra la stazione e gli stabilimenti termali, sostituiti, con l’avvento dei veicoli a motore negli anni Trenta, da piccoli torpedoni.
Durante il 1926 la stazione assume la denominazione di “Abano Terme” che manterrà fino al cambio orario del 28 settembre 1980 quando ritorna all’originale nome “Abano” in quanto le FS decidono di valorizzare la vicina stazione di Montegrotto Terme, distante meno di 3 chilometri, che assume il nome di “Terme Euganee - Abano - Montegrotto” diventando il punto di scambio tra ferro e gomma; questo anche grazie al fatto di trovarsi al centro dello sviluppo urbanistico, partito negli anni Sessanta, degli alberghi di Montegrotto e dei capolinea dei bus che attraversano anche la città aponense.
Nel corso del 1926 cambia il nome della stazione, senza alcuna ufficialità negli OdS di quegli anni. L’Ordine di Servizio n. 25 del 1980 ufficializza che dal 27 settembre 1980 la stazione di Abano Terme assume la nuova denominazione di Abano.
La stazione di Abano purtroppo è sempre stata decentrata rispetto al trasporto pubblico tranviario (fino agli inizi degli anni ’50 del secolo scorso) e poi su gomma con la città di Padova che viaggiava lungo la direttrice via Tencarola e perciò distante dalla stazione ferroviaria.
La stazione viene riqualificata negli anni ’50 con l’elettrificazione della linea (attivazione 2 ottobre 1995, inaugurazione ufficiale il successivo 9 ottobre), la prima del Veneto Orientale ad essere raggiunta dal 3 kV in corrente continua che, nei successivi 5 anni, interesserà anche la Verona–Venezia, la Mestre–Udine e la Mestre–Monfalcone. Un simbolo del cambiamento che svetta nell’impianto ferroviario è la nuova torre-faro per l’illuminazione dei binari di corsa e del piccolo scalo composto da due binari tronchi a ridosso del Magazzino Merci. Invece incerta è la data dell’ampliamento dell’edificio di stazione, con la realizzazione di nuovi locali al piano superiore sulle preesistenti terrazze ed estendendo il pianterreno con due locali, uno a nord e uno a sud, sopra i quali si trovano le attuali terrazze.
Negli anni Ottanta la stazione viene declassata a fermata, perdendo il binario di precedenza (3°) e, con la realizzazione della nuova banchina e del sottopasso, lo stretto marciapiede tra il 1º e il 2º binario, tipico dell’impostazione di tante stazioni della rete: qui scendevano i passeggeri in arrivo da Padova con i Locali, fino ai primi anni Ottanta esclusiva competenza delle locomotive E 326. L’ultima unità esistente di questo piccolo gruppo di 12 macchine, la 004, è oggi esposta al Museo Ferroviario Nazionale di Pietrarsa. Dal 1998 la stazione, con l’attivazione di più evoluti sistemi di sicurezza e circolazione, non è più presenziata da personale ferroviario.
Fino a qualche anno fa il piano superiore era suddiviso in due appartamenti, abitati da ferrovieri in servizio, mentre il piano terra era utilizzato da associazioni locali in base ad una convenzione tra RFI e il Comune di Abano.
La stazione è anche stata oggetto di studio nell’ambito di un progetto dell’Università di Padova (Facoltà di Ingegneria) sul recupero delle stazioni secondarie del Veneto.
Sei chilometri a sud della stazione di Abano, tra Terme Euganee-Abano-Montegrotto e Battaglia Terme, si trova la galleria ferroviaria del Catajo: si tratta di un manufatto a doppia canna, lunga 662 metri tra le progressive chilometriche 107+115 e 107+777. Questo è, per gli appassionati italiani, un luogo iconico della fotografia ferroviaria in quanto luogo da sempre amato per la caccia d’immagini di treni da parte di un gruppo di giovani trainspotter degli anni Settanta tra cui Gianfranco Berto, ideatore ed editore della rivista tuttoTRENO, purtroppo scomparso nel luglio dell’anno scorso.
Da qualche anno l’edificio era non più utilizzato, ma oggi ritrova finalmente il suo splendore grazie alla recente riqualificazione a cura di Fondazione delle Ferrovie dello Stato per il tramite di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS).
Nel 2024, all’interno della stazione è stata inaugurata la nuova sede di DueGi Editrice, centro culturale e redazione delle riviste tuttoTRENO e tuttoTRENO Modellismo. La stazione è diventata un hub culturale, con una sala conferenze, un caffè letterario e spazi dedicati alla cultura ferroviaria.